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VOLUME 61, N°4 OTTOBRE-DICEMBRE
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Sistema Salute La Rivista Italiana di Educazione Sanitaria e  Promozione della Salute La Salute Umana Libri CeSPES
Centro Sperimentale per la Promozione della Salute e l’Educazione Sanitaria
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2017
Terapia cognitivo-comportamentale dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: studio comparativo tra trattamento clinico non intensivo e intensivo Cognitive-behavioral therapy for eating disorders (ED): comparison of non-intensive and intensive clinic treatment Vincenza Gianfredi1, Jessica Jannì2, Daniele Nucci3, Giovanni Minutolo4, Mattia Acito2,  Milena Villarini2 1Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento Medicina Sperimentale, Università degli Studi di Perugia 2Dipartimento di Scienze Farmaceutiche (Unità di Sanità Pubblica), Università degli Studi di Perugia 3Unità Semplice Dipartimentale di Endoscopia Digestiva, Istituto Oncologico Veneto IOV – IRCCS, Padova 4Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso (AIDAP), Reggio Calabria RIASSUNTO Introduzione: il DSM-V rinomina i disturbi del comportamento alimentare (DCA) in “Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione” definendoli come: «disturbi caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione oppure da comportamenti inerenti l’alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo e che compromettono significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale». A questo capitolo appartengono: Pica o disturbo da alimentazione incontrollata; disturbo da ruminazione; disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo; anoressia nervosa; bulimia nervosa; disturbo del binge eating; disturbo della nutrizione o dell’alimentazione con altra specificazione, e il disturbo della nutrizione o alimentazione senza specificazione. La terapia di soggetti affetti da DCA richiede un approccio integrato e multidisciplinare, che deve essere flessibile e personalizzato, in funzione dell’età, del tipo di DCA, della gravità, del decorso, della fase del disturbo, in grado di offrire dal trattamento ambulatoriale no al ricovero ospedaliero. Metodi: nel presente studio sono state comparate la terapia cognitivo comportamentale (CBT) ambulatoriale rispetto a quella intensiva in pazienti con diagnosi di anoressia nervosa, che si sono rivolte al centro Aidap (Associazione Italiana Disturbi dell’alimentazione e del Peso) operante a Reggio Calabria.   Risultati: i risultati ottenuti mostrano un incremento statisticamente significativo del BMI nel trattamento intensivo, così come una riduzione dell’esercizio fisico eccessivo. Mentre per il trattamento non intensivo si registra una riduzione del numero di volte in cui le pazienti hanno ridotto le porzioni o che hanno praticato il food checking.   Conclusioni: la terapia cognitivo-comportamentale associata ai DCA sia nel trattamento ambulatoriale non intensivo che in quello intensivo è di grande aiuto nel recupero del peso corporeo e delle sani abitudini alimentari. La tipologia di trattamento da preferire è dunque dipendente dalle fasi di malattia, dalle condizioni siche, mentali e nutrizionali, nonché dalle preferenze della paziente stessa. SUMMARY Introduction: the DSM-V renames eating disorders (ED) in “Disorders of nutrition and diet,” de ned as “disorders characterized by persistent discomfort power or from behaviours inherent power that results in an altered consumption or absorption of food and which signi cantly affect the physical health or psycho-social functioning.” In this chapter there are included: Pica or binge eating disorder; rumination disorder; disorder avoidant / restrictive food intake; anorexia nervosa; bulimia nervosa; binge eating disorder; disorder of nutrition with other specification, and the disturbance of nutrition without specification. The treatment of ED requires an integrated and multidisciplinary approach, which must be exible and based on age, type of ED, severity and grade of the disorder; and it could be range from ambulatory treatment up to hospital admission. Methods: in this study were compared cognitive behavioural therapy (CBT) to intensive treatment among patients with anorexia nervosa in the Aidap Center (Associazione Italiana Disturbi dell’alimentazione e del Peso) operating in Reggio Calabria. Results: the results show a statistically signi cant increase in BMI in the intensive treatment group, as well as a reduction in excessive physical exercise. In the non-intensive treatment there was a reduction in the number of times that patients have reduced portions or have practiced the food checking. Conclusions: cognitive-behavioral therapy both in intensive and non-intensive treatment is fundamental to improve the recovery of body weight and healthy eating habits. The type of treatment to be preferred it is therefore dependent on the stage of the disease, physical condition, mental and nutritional as well as the preferences of the patients themselves. Autore per corrispondenza: milena.villarini@unipg.it