VOLUME 61, N°4 OTTOBRE-DICEMBRE
EDITORIA
Centro Sperimentale per la Promozione della Salute e l’Educazione Sanitaria
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Terapia cognitivo-comportamentale dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione:
studio comparativo tra trattamento clinico non intensivo e intensivo
Cognitive-behavioral therapy for eating disorders (ED): comparison of non-intensive and intensive
clinic treatment
Vincenza Gianfredi1, Jessica Jannì2, Daniele Nucci3, Giovanni Minutolo4, Mattia Acito2,
Milena Villarini2
1Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento Medicina Sperimentale,
Università degli Studi di Perugia
2Dipartimento di Scienze Farmaceutiche (Unità di Sanità Pubblica), Università degli Studi di
Perugia
3Unità Semplice Dipartimentale di Endoscopia Digestiva, Istituto Oncologico Veneto IOV –
IRCCS, Padova
4Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso (AIDAP), Reggio Calabria
RIASSUNTO
Introduzione: il DSM-V rinomina i disturbi del comportamento alimentare (DCA) in “Disturbi della
nutrizione e dell’alimentazione” definendoli come: «disturbi caratterizzati da un persistente
disturbo dell’alimentazione oppure da comportamenti inerenti l’alimentazione che hanno come
risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo e che compromettono significativamente la
salute fisica o il funzionamento psicosociale». A questo capitolo appartengono: Pica o disturbo da
alimentazione incontrollata; disturbo da ruminazione; disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione
di cibo; anoressia nervosa; bulimia nervosa; disturbo del binge eating; disturbo della nutrizione o
dell’alimentazione con altra specificazione, e il disturbo della nutrizione o alimentazione senza
specificazione. La terapia di soggetti affetti da DCA richiede un approccio integrato e
multidisciplinare, che deve essere flessibile e personalizzato, in funzione dell’età, del tipo di DCA,
della gravità, del decorso, della fase del disturbo, in grado di offrire dal trattamento ambulatoriale
no al ricovero ospedaliero.
Metodi: nel presente studio sono state comparate la terapia cognitivo comportamentale (CBT)
ambulatoriale rispetto a quella intensiva in pazienti con diagnosi di anoressia nervosa, che si
sono rivolte al centro Aidap (Associazione Italiana Disturbi dell’alimentazione e del Peso)
operante a Reggio Calabria.
Risultati: i risultati ottenuti mostrano un incremento statisticamente significativo del BMI nel
trattamento intensivo, così come una riduzione dell’esercizio fisico eccessivo. Mentre per il
trattamento non intensivo si registra una riduzione del numero di volte in cui le pazienti hanno
ridotto le porzioni o che hanno praticato il food checking.
Conclusioni: la terapia cognitivo-comportamentale associata ai DCA sia nel trattamento
ambulatoriale non intensivo che in quello intensivo è di grande aiuto nel recupero del peso
corporeo e delle sani abitudini alimentari. La tipologia di trattamento da preferire è dunque
dipendente dalle fasi di malattia, dalle condizioni siche, mentali e nutrizionali, nonché dalle
preferenze della paziente stessa.
SUMMARY
Introduction: the DSM-V renames eating disorders (ED) in “Disorders of nutrition and diet,” de ned
as “disorders characterized by persistent discomfort power or from behaviours inherent power
that results in an altered consumption or absorption of food and which signi cantly affect the
physical health or psycho-social functioning.” In this chapter there are included: Pica or binge
eating disorder; rumination disorder; disorder avoidant / restrictive food intake; anorexia nervosa;
bulimia nervosa; binge eating disorder; disorder of nutrition with other specification, and the
disturbance of nutrition without specification. The treatment of ED requires an integrated and
multidisciplinary approach, which must be exible and based on age, type of ED, severity and
grade of the disorder; and it could be range from ambulatory treatment up to hospital admission.
Methods: in this study were compared cognitive behavioural therapy (CBT) to intensive treatment
among patients with anorexia nervosa in the Aidap Center (Associazione Italiana Disturbi
dell’alimentazione e del Peso) operating in Reggio Calabria.
Results: the results show a statistically signi cant increase in BMI in the intensive treatment
group, as well as a reduction in excessive physical exercise. In the non-intensive treatment there
was a reduction in the number of times that patients have reduced portions or have practiced the
food checking.
Conclusions: cognitive-behavioral therapy both in intensive and non-intensive treatment is
fundamental to improve the recovery of body weight and healthy eating habits. The type of
treatment to be preferred it is therefore dependent on the stage of the disease, physical condition,
mental and nutritional as well as the preferences of the patients themselves.
Autore per corrispondenza: milena.villarini@unipg.it