CHI SIAMO
Il Centro (di Ricerca) Sperimentale per la Promozione della Salute e l’Educazione Sanitaria (CeSPES) produce ricerca, modelli di lavoro e formazione
professionale in sanità pubblica, un laboratorio permanente di idee e pratiche in prevenzione, educazione e promozione della salute, nel quale
professionisti, studenti e cittadini contribuiscono con i propri saperi ed esperienze a dare concretezza al diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della
Costituzione italiana e al contrasto alle disuguaglianze che tendono a prodursi nei diversi tempi e sistemi.
Fondato nel 1954 da Alessandro Seppilli, ordinario di Igiene dell’Università di Perugia, eminente scienziato e innovativo educatore, tra i pianificatori e
realizzatori della Riforma Sanitaria istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, il CeSPES prosegue la sua azione propulsiva insieme ai partner
istituzionali - la Regione Umbria, la Provincia di Perugia ed il Comune di Perugia - con l’impegno rivolto a una cultura della salute costruita nel
confronto dei diversi ambiti disciplinari, per affrontare le problematiche che determinano, positivamente e negativamente la salute del singolo e della
comunità.
Centro Sperimentale per la Promozione della Salute e l’Educazione Sanitaria
On line il Bando del
MASTER
La prossima edizione del Master “Pianificazione, gestione e valutazione di azioni integrate di promozione
della salute per la comunità” è previsto per l’anno Accademico 2020/2021
Il Il Master è l’unico corso in Italia accreditato dall’International Union for Health Promotion and Education (IUHPE) all’interno dell’European Health
Promotion Accreditation System.
Applica gli standard di qualità e competenza nella formazione e nella pratica in promozione ed educazione alla salute a livello europeo.
Il Master Pianificazione, gestione e valutazione di azioni integrate di promozione della salute per la comunità comprende le seguenti attività
formative:
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didattica frontale e attiva distribuite in sette moduli residenziali
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attività di tirocinio presso istituzioni varie stabilite in accordo con il Consiglio del Master
•
studio individuale
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elaborazione di un elaborato finale
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formazione a distanza.
L’insieme delle suddette attività, corrispondenti a 1500 ore, determina l’acquisizione di 60 crediti formativi universitari
I moduli residenziali saranno:
•
Le basi culturali – scientifiche e l’organizzazione della promozione della salute in Italia e in Europa
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Teorie, metodi e strumenti per la ricerca in promozione ed educazione alla salute
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Progettazione partecipata in promozione della salute ed educazione sanitaria
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Valutazione partecipata dell’Impatto sulla salute (VpIS) dei programmi integrati di promozione della salute
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Dalla programmazione territoriale alla gestione di programmi di promozione della salute. Relazioni intersettoriali, gruppi multiprofessionali
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Argomenti trasversali in promozione della salute per la comunità
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Comunicazione e salute: teorie e metodi per l’empowerment. La Documentazione
I LABORATORI DEL MASTER
BUONE PRATICHE della promozione della salute: analisi e discussione di interventi paradigmatici, dialoghi con gli operatori
coinvolti nelle “reti”
CAFFÈ DELLA SALUTE: lettura critica di articoli scientifici
I SETTING: la scuola, il lavoro, la comunità, i servizi sanitari. Ricerche, modelli, esperienze nazionali e internazionali
LABORATORIO CORPO- MENTE: esperienze individuali e di gruppo sui linguaggi del corpo e implicazioni per la promozione
dell’empowerment per la salute
Direttore
professor Giuseppe Masanotti
giuseppe.masanotti@unipg.it
Coordinatore scientifico
professor Giancarlo Pocetta
giancarlo.pocetta@unipg.it
Per informazioni
dott.ssa Paola Beatini
Tel 075.5857357 - 075.5858034
e-mail: paola.beatini@unipg.it.
1979 - 2018: 40 anni di Servizio Sanitario Nazionale
Sala Brugnoli, Palazzo Cesaroni Consiglio Regionale dell’Umbria
Perugia 13 dicembre 2018
Vi fu una grande stagione di riforme, la 194, la 180, la 833 e il diritto di famiglia, il divorzio, un elenco di importanti conquiste civili, ma
indubbiamente tra queste la tutela della salute e il diritto di uguaglianza mediante un servizio universalistico è la più grande conquista sociale al
quale un Paese democratico debba aspirare.
E ciò in Italia avvenne con la Legge 833 e l’Istituzione il Servizio Sanitario Nazionale.
E se non fosse sufficiente l’etica fondante del Diritto alla Salute, i dati lo dimostrano: al di là delle critiche, spesso giustificate, i risultati in termini di
salute ci pongono ai primi posti al mondo, nonostante un finanziamento inferiore a quello degli altri paesi OCSE, grazie anche all'impegno
quotidiano dei professionisti della sanità.
La Società Italiana di Igiene Medicina preventiva e Sanità Pubblica Sezione Umbria, in collaborazione con il Centro sperimentale per l’educazione
sanitaria e la promozione della salute (CeSPES) e la Scuola di Specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’Università di Perugia e la
USL Umbria 2 ha organizzato nella Sala Consiliare della Regione Umbria un Incontro per ricordare i 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale
italiano.
L’ iniziativa sui quaranta anni del servizio sanitario nazionale non ha inteso assumere esclusivamente un tono rituale o celebrativo ma ha
presentato un quadro dell’attuale contesto sanitario individuando linee politiche di sviluppo anche in riferimento al nuovo quadro epidemiologico.
Sono state delineate elementi positivi e criticità delle Strutture ospedaliere e dei Servizi territoriali, discusso il ruolo e “il collocamento” di
prevenzione e promozione della salute”.
Un confronto produttivo tra accademici, politici professionisti dei servizi, in una prospettiva interdisciplinare e intersettoriale.
Un momento di riflessione su questa grande conquista di civiltà per contribuire a rilanciare il SSN veramente nazionale, universale, solidale ed
equo.
In allegato Programma
Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva
Centro sperimentale per l’educazione sanitari e la promozione della salute (CeSPES)
PAZZA IDEA: LIBERAZIONE E CURA
La ricerca del diritto universalistico alla salute a 40 anni dalle leggi 180 e 833
Il ll 13 maggio 1978 il Parlamento approvò definitivamente la legge 180/1978, conosciuta come legge Basaglia. La riforma, che porta il nome del
suo ideatore e promotore, rappresentò la fine dell'era degli ospedali psichiatrici in Italia, ovvero la chiusura dei manicomi. Quella che ufficialmente
fu presentata come legge n.180 in tema di "Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori", regolamentò anche il Trattamento sanitario
obbligatorio (Tso) e istituì i servizi di igiene mentale pubblici, rendendo l’Italia un modello ancora unico in Europa.
La legge restituiva ai pazienti psichiatrici la dignità di esseri umani.
Prima della 180 era vigente la legge 36 del 1904, per la quale venivano internate nei manicomi le persone "affette per qualunque causa da
alienazione mentale". Dopo un periodo di osservazione, i pazienti potevano essere ricoverati definitivamente, perdevano i diritti civili ed erano
iscritti nel casellario penale. I manicomi svolgevano, di fatto, un ruolo di controllo sociale dei soggetti deviati, dai malati di mente ai piccoli
delinquenti, fino alle prostitute, ai sovversivi o agli omosessuali.
Nei suoi versi Alda Merini che in manicomio passò 8 anni della sua esistenza, dedicò una poesia al medico rivoluzionario
"Come eravamo innamorati, noi,
laggiù nei manicomi
quando speravamo un giorno
di tornare a fiorire
ma la cosa più inaudita, credi,
è stato quando abbiamo scoperto
che non eravamo mai stati malati".
A Perugia il Centro sperimentale per l’educazione sanitari e la promozione della salute (CeSPES), la Scuola di Specializzazione in Igiene e
Medicina Preventiva in collaborazione con l’Associazione Scala C, il Dipartimento di Salute Mentale della USL Umbria 1, il Consiglio Comunale di
Perugia e la Scuola di specializzazione in Psichiatria hanno curato in Incontro nel corso del quale si è analizzato il cambiamento di contesto dagli
anni 70 ad oggi, l’epidemiologia della patologia psichiatrica, l’organizzazione dei servizi, la risposta attuale dei bisogni di salute e le prospettive
per pazienti e famiglie.
Una rassegna delle attività dei Servizi di Salute Mentale in Italia a 40 anni dalla Legge 180 ha evidenziato le attuali criticità, in particolare le
disomogeneità sul territorio e il forte manifestarsi di diseguaglianze in salute mentale tra le regioni.
Sottolineata la necessità dell’attivazione di risorse comunitarie e la responsabilità della comunità nei problemi di salute
In conclusione si è discussa la legge n.112/2016 “Dopo di noi”, entrata in vigore il 25 giugno 2016, che stabilisce la creazione di un fondo per
l’assistenza e il sostegno ai disabili privi dell’aiuto della famiglia e agevolazioni per privati, enti e associazioni che decidono di stanziare risorse a
loro tutela.
In allegato Programma.
One Health - Global Health
La salute come relazione tra i viventi
29 novembre 2018
Università degli Studi di Perugia, sala Dessau
La presentazione del numero speciale della rivista La Salute Umana dedicato al tema ONE HEALTH GLOBAL HEALTH si è svolta presso la sala
Dessau dell’Università di Perugia il 23 novembre scorso non è stato un evento meramente formale o rituale ma i relatori che si sono avvicendati e
la breve ma succosa interazione con il qualificato uditorio intervenuto, ha permesso un interessante approfondimento sui contenuti principali sui
quali si articola il tema della rivista.
Merco Cristofori in rappresentanza del CERSAL di Orvieto ha svolto la relazione introduttiva al seminario spiegando a partire da una serie di dati
internazionali perché sia oggi sempre più necessario approcciare la salute in modo “unico” (ONE) ovvero sulla base della stretta interrelazione tra
tutti i viventi. Maria Josè Caldes, direttrice del Centro Salute Globale della Regione Toscana ha esteso il campo di osservazione al tema della
salute globale e citando Richard Horton ha chiarito che la Salute Globale non è una questione di equità solamente ma di distribuzione del potere
tra i cittadini e ha discusso il concetto secondo il quale la salute non è un fine in sé m uno strumento per creare libertà che è prerequisito per la
giustizia e l’equità. Il ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità – Dipartimento delle Malattie Infettive e centro di riferimento EFSA ha illustrato il
documento One Health Approach to Address Zoonotic Diseases in Countries recentemente pubblicato dall’OMS, FAO e OIE che costituisce una
concreta linea guida all’operatività secondo i principi ONE HEALTH.
Oltre all’ampia rassegna dei contenuti sul tema ONE HEALTH GLOBAL HEALTH, il seminairo ha costituito anche l’occasione per presentare la
proposta di un master di II livello dal titolo Salute Nutrizionale Unica e Globale - One and Global Health Nutrition, approvato dagli Organi di ateneo
e del quale sarà a breve on line il bando.
In allegato il programma
Promuovere la salute al lavoro.
Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse verso il tema del benessere dei lavoratori sia nell’ambito della medicina occupazionale e della psicologia
del lavoro, sia nel più ampio contesto «socio – politico». Per far fronte ai rischi psicosociali emergenti è necessario diffondere la cultura della
prevenzione, integrandola nella organizzazione del lavoro. Gli operatori devono essere coinvolti attraverso la realizzazione di interventi educativi
multidisciplinari volti a fornire loro strumenti e conoscenze per la gestione e per la programmazione di azioni nell’ambito della WHP (Total Worker
Health). Pertanto è stato organizzato a Cremona dall’ Azienda Socio-sanitaria territoriale e l’associazione lombarda di Medicina del lavoro un
incontro dal titolo Benessere e malessere al lavoro. Stress, salute organizzativa e rischio clinico.
Obiettivo del Seminario fornire conoscenze circa le possibilità organizzative, tecniche e procedurali disponibili e che si possono mettere in campo
per migliorare le condizioni di lavoro e, di conseguenza, la salute del lavoratore.
Durante la giornata sono stati presentati diversi strumenti e messi a confronto i diversi approcci alla salute dei lavoratori, in particolare il
coordinatore del CeSPES Giuseppe Masanotti ha presentato le ultime evidenze sui vantaggi di un approccio salutogenico e dei vantaggi di uno
strumento come il SOC-13 per meglio pianificare attività di WHP.
E’ stata pubblicata il volume di Bengt Lindström e Monica Eriksson Salutogenesi. Una guida per promuovere la salute a cura di Giuseppe M.
Masanotti
Prefazione di Paolo Contu
In appendice: Il Questionario SOC 13 italiano
A partire dalla declinazione di concetti chiave il testo illustra prospettive e strategie che favoriscono lo sviluppo di capacità e risorse che ogni
soggetto e ogni comunità possiede e può mobilitare al fine di condurre una vita attiva, produttiva e ricca di significato. Una netta differenziazione
dalla modalità, ancora dominante, di considerare i problemi di salute a partire da malattie e malessere. Sottolineiamo la rilevanza
dell’elaborazione culturale di coniugare il pensiero e il framework salutogenico di Antonovsky a valori, principi e dimensioni essenziali della
promozione di salute quale l’empowerment, la costante ricerca di benessere e qualità della vita, nonché il riconoscimento della centralità dei
determinanti di salute per costruire un progetto positivo di società. La Guida è un utile strumento per arricchire la
comprensione concettuale, teorica e pratica della promozione della salute e rafforzare la strada per la ricerca futura e
l’operatività. La lettura è consigliata non solo ai professionisti della ricerca in sanità pubblica e promozione della salute e
dei servizi-socio-sanitari ma anche a quanti agiscono per l’empowerment e la partecipazione dei cittadini in favore di
politiche pubbliche di salute.
(Telefono: 075.585-7357/8036 - *Email: centro.cespes@unipg.it
Via del Giochetto, n°6 - 06126 - Perugia, Italia
Piazzale Severi,1 - 06132 -Perugia, Italia
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