VOLUME 61, N°2 APRILE-GIUGNO
EDITORIA
Centro Sperimentale per la Promozione della Salute e l’Educazione Sanitaria
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In questo numero
Proseguendo sulla linea di ampliamento delle tematiche affrontate nelle sezioni monografiche
dello scorso anno proponiamo l’approfondimento di alcune problematiche.
Un quesito innegabilmente attuale per la ricerca scientifica, per la sanità pubblica e per il “nesso”
fortissimo e palese con la vita reale di tutti noi apre questo numero: internet: una nuova
dipendenza o una condizione sociale?
È questo il titolo del contributo di Rosolino Vico Ricci e Luigi Ferrannini che dopo un’attenta
analisi dei dati socio-epidemiologici evidenzia la complessità di analisi del comportamento di
utilizzo, la difficoltà di distinzione tra usi normali e patologici, l’eventuale sovrapponibilità della
dipendenza da mezzi informatici a quella da sostanze. Gli Autori affrontano quindi la questione
della diagnosi di dipendenza da internet e propongono un modello interpretativo che integra
condizioni biologiche, psicologiche e sociali considerando al contempo fattori sog- gettivi
appartenenti alla storia della persona. L’ultima parte dell’articolo analizza le possibili strategie
preventive e gli strumenti utilizzabili: un campo di ricerca ancora assai aperto.
Francesco Bottaccioli, nel più recente panorama politico-economico caratterizzato da
cambiamenti epocali, propone un paradigma alternativo al paradigma riduzionista della
biomedicina che interpreti i fenomeni di salute-malattia.
Sovrappeso e obesità rappresentano un importante problema di sanità pubblica per il quale si
moltiplicano gli interventi promossi dai servizi sanitari: la letteratura internazionale da tempo
sollecita la necessità di dotarsi di indicatori e strumenti atti a valutarne gli esiti. E proprio al tema
della valutazione di esito e di processo degli interventi per la promozione di corretti stili di vita
alimentari è dedicato il contributo di Antonio Pesare et al. Il Programma è parte di un ampio
Progetto di sorveglianza nutrizionale realizzato dal Dipartimento di Prevenzione di Taranto. Sono
riportati gli indicatori di esito e di processo utilizzati, i risultati in riferimento ai rispettivi obiettivi di
salute, comportamentali ed educativi e le ipotesi di proseguimento e ri-orientamento di un lavoro
maggiormente centrato sui determinanti sociali della comunità. Una riflessione e una vivace
problematizzazione sull’influenza del mercato sulla medicina costituisce il focus dell’articolo di
Mariano Dimonte. In un significativo susseguirsi di argomentazio- ni sui legami tra consumismo,
digitalizzazione e medicalizzazione della vita – già in utero, in età prenatale – l’Autore evidenzia il
rischio di una medicina sempre più tecnologica e impersonale, dominata da routine e procedure
standardizzate dove il ruolo del medico potrebbe apparire sempre più simile a quello del
videoterminalista.
Una trattazione accesa e volutamente provocatoria che mette in guardia dall’attuale
penalizzazione dell’attività clinica fondata su logica e ragionamento critico e non da ultimo
sull’etica. L’auspicio di un ritorno ad Igea.
Chiude la serie di Articoli Emilia Guberti et al che descrivono percorsi di empowerment per
celiaci neo-diagnosticati e familiari realizzati nella ASL di Bologna: un’esperienza di sanità di
iniziativa per una attuale problematica di salute.
Per la rubrica Dibattito Francesco Calamo Specchia riporta risultati del lavoro dell’Osservatorio
sulla Prevenzione che analizza assetti organizzativi e punti di forza e criticità di una struttura
centrale del Servizio Sanitario. Al contributo ben si connette il recente Documento di Senigallia
che riporta la Sintesi dei Lavori della Convention dei Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione.