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VOLUME 62, N°1 GENNAIO-FEBBRAIO
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2018
Depressione e depressioni Depression and depressions Gianfranco Nuvoli*, Pietro Calcagno**, Luigi Ferrannini*** *Direttore SC Distretto 12, Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, ASL 3,   Genova  **Psichiatra Policlinico San Martino, Genova ***Psichiatra, già Presidente della Società Italiana di Psichiatria Parole chiave: depressione, sindromi depressive, epidemiologia, anziano, suicidio RIASSUNTO Obiettivi: l’obiettivo dell’articolo è l’analisi del concetto di depressione, in considerazione delle attuali e profonde modificazioni della società con particolare riferimento alla popolazione anziana e al rischio suicidario.  Metodi: partendo dagli aspetti definitori del concetto di depressione e delle sindromi depressive, viene valutato l’impatto epidemiologico di tali disturbi, individuando le possibili cause del loro progressivo incremento. Sono quindi identificate le caratteristiche delle sindromi depressive nella popolazione anziana, con riferimenti sia alla neurobiologia che alla clinica di questi disturbi. Viene in ne affrontato il rischio suicidario valutandone epidemiologia, fenomenologia, psicodinamica, prevenzione, sostegno ai superstiti.  Risultati: il termine depressione, ormai diffuso nel linguaggio comune, fa riferimento ad un penoso stato d’animo che diventa malattia, secondo gli attuali sistemi classificativi, quando associato ad un corteo sintomatologico più ampio; nonostante la chiarezza da un punto di vista classificatorio, si evidenziano ancora difficoltà nella netta demarcazione dei suoi con ni. Il progressivo aumento del riscontro di sintomatologia depressiva nella popolazione è attribuibile a vari fattori: migliore capacità diagnostica, modificazioni all’interno della società, aumento dell’età della popolazione e trasmissione di caratteri ereditari. Nell’età avanzata presenta caratteristiche peculiari e un complesso legame con le patologie dementigene. Il suicidio rappresenta la più grave complicanza della depressione soprattutto nell’anziano in cui sono individuabili alcune caratteristiche distintive.  Conclusioni: secondo le proiezioni dell’OMS le sindromi depressive diventeranno la principale causa di disabilità nel 2030. Il riconoscimento precoce e il trattamento adeguato di tale disturbo appare necessario al ne di ridurre la disabilità e la suicidalità. Appare in ne importante fornire sostegno ai sopravvissuti dei morti suicida, ricordando anche della delicatezza e delle difficoltà in cui l’operatore sanitario stesso in tale condizione si trova.   Keywords:  depression, depressive syndromes, epidemiology, elderly, suicide SUMMARY Objectives: the aim of this paper is to analyze the concept of depression, considering actual and deep society changes, with particular reference to elderly and suicide risk. Methods: starting from the de nition of depression and depressive syndromes, the epidemiologic burden of these diseases is shown, focusing on the possible reasons for their increase. Elderly depression characteristics are displayed, referring to both neurobiological and clinical features. In conclusion suicide risk is discussed with regard to epidemiology, phenomenology, psychodynamics, prevention and assistance to survivors.   Results: the term depression is commonly used in everyday language. It refers to painful mood state, which is considered illness, according to current classi cation system, when associated with a wider group of symptoms; despite its classi cation clearness, its boundaries are still blurred. The increase in incidence can be associated to multiple factors: improvement in diagnostic accuracy, society changes, aging of population, transmission of heritable characters. Speci c features in elderly are found; moreover there is a complex link between depression and dementia. Suicide is the most serious complication of depression especially in elder population, where some peculiar hallmarks are found.  Conclusions: according with WHO depressive syndromes will be responsible of the main part of disability by 2030. Early diagnosis and effective treatment are needed to decrease disability and suicidality. Lastly offering assistance to suicide survivors is important, reminding delicacy and dif culties of the health worker role in this issue.    Autori per corrispondenza: aferrannini@libero.it