VOLUME 62, N°2 APRILE-GIUGNO
EDITORIA
Centro Sperimentale per la Promozione della Salute e l’Educazione Sanitaria
(Telefono: 075.585-7357/8036 - *Email: centro.cespes@unipg.it
Via del Giochetto, n°6 - 06126 - Perugia, Italia
Piazzale Severi,1 - 06132 -Perugia, Italia
L’autobiografia, uno strumento d’indagine sulle dipendenze
Autobiography, a tool for investigating addictions
Francesco Scotti
Psichiatra, Docente della Scuola COIRAG di Roma, già Direttore del Dipartimento Salute Mentale
della USL di Perugia
Parole chiave: autobiografia, servizi per le dipendenze, sociologia qualitativa, tossicodipendenza
RIASSUNTO
La sociologia qualitativa ci legittima a utilizzare, come è stato fatto in questo articolo,
l’autobiografia di un tossicodipendente per illuminare l’entrata in, e l’uscita da, uno stato di
dipendenza da sostanze. L’autobiografia è stata riassunta e ne sono state tratte ampie citazioni
per illustrare le diverse fasi di una storia di dipendenza e caratterizzare i momenti di passaggio di
significato patogenetico e patomorfosico. Il modello che ne scaturisce andrà valutato su una
casistica più ampia per suggerire miglioramento nelle attività di cura.
Keywords: autobiography, service for addiction, qualitative sociology, addiction
SUMMARY
Qualitative sociology legitimizes us to use, as has been done in this article, the autobiography of
a drug addicted to have a clear picture of the entry into, and exit from, a state of substance
dependence. The autobiography has been summarized and extensive quotations have been
drawn to illustrate the different phases of a history of dependence and to high light the road from
a pathogenetic to a pathomorphological significance. The model will have to be evaluated on a
higher number of cases in order to suggest improvements in care activities.
Autori per corrispondenza: francescotti@navingio.net