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VOLUME 62, N°1 GENNAIO-FEBBRAIO
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2018
Esiste la depressione dei bambini? Tra misconoscimento e inflazione Does depression exist in children? Between misunderstanding and inflation Maria Luisa Algini Membro Ordinario della Società Italiana Psicoterapia Psicoanalitica dell’Infanzia e dell’adolescenza (SIPsIA), docente con funzioni di training della Scuola di Psicoterapia ASNE- SIPSIA Istituto Winnicott Parole chiave: depressione infantile, melanconia, stati depressivi, equivalenti depressivi, struttura depressiva, psicoterapia infantile.  RIASSUNTO Obiettivi: il lavoro si propone di esplorare la questione complessa della depressione dei bambini. Essa ha interessato non solo la storia delle classificazioni psichiatriche che ne avevano negato l’esistenza, ma anche quella della psicoanalisi infantile che, durante la seconda guerra mondiale, si occupa della cura dei bambini orfani, abbandonati o deprivati e inizia una elaborazione anche teorica della questione. Metodi: l'’autrice, sulla base della propria esperienza clinica di psicoterapia infantile, e utilizzando la letteratura psicoanalitica sull’argomento, mette a fuoco vari aspetti: la necessità di distinguere se i sintomi, psichici o somatici, indicano “normali” difficoltà di crescita o un’area patologica; se si tratta di stati depressivi, transitori o stabilizzati, o di una vera e propria struttura melanconica; se nei bambini si possa parlare di “depressione” nel senso che tale entità clinica ha per gli adulti; quale tipo di intervento sia ipotizzabile e quale obiettivo si possa prefiggere. Risultati: offrendo una serie di indicazioni per una non semplice valutazione psicodiagnostica dei bambini, inclusa la relazione con genitori, ritiene sostenibile l’esistenza di vere e proprie situazioni melanconiche an- che nei piccoli. Mette comunque l’accento sulle potenzialità e risorse che nell’infanzia rendono l’intervento psicoterapeutico altamente preventivo rispetto ai possibili breakdown nell’adolescenza o nell’età adulta.   Keywords: infant depression, melancholy, depression, depressive equivalents, depressive structure, child psychotherapy  SUMMARY Introduction: depression is placed by the WHO in the rst place in the list of conditions that create disability, having contributed in 2015 to 7.5% of the years lived in disability. Objectives: the paper intends to explore the complex issue of child depression. It involves not only the history of psychiatric classifications that denied it in the past, but also that of child psychoanalysis which during the Second World War cared orphan children abandoned or deprived and began a theoretical elaboration of the question. Methods: the author, using his clinical experience of child psychotherapy and psychoanalytic literature, focuses on various aspects: the need to distinguish whether symptoms, psychic or somatic, indicate "normal" growth dif culties or a pathological area. Whether it is depressed, transient or stabilized, or a true melancholic structure; whether children can be referred to as "depression" in the sense that such a clinical entity has for adults; what kind of intervention is conceivable and what objective can be prefigured..  Results: by offering a series of indications for a non-psychodynamic assessment of children, including parenting, he believes that there are real melancholic situations in the young as well. However, it emphasizes the potentialities and resources that in childhood make the psychotherapeutic intervention highly preventive from possible breakdowns in adolescence or adulthood.   Autori per corrispondenza: maalgini@gmail.com