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VOLUME 62, N°2 APRILE-GIUGNO
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Sistema Salute La Rivista Italiana di Educazione Sanitaria e  Promozione della Salute La Salute Umana Libri CeSPES
Centro Sperimentale per la Promozione della Salute e l’Educazione Sanitaria
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2018
Metti in moto la terza età”: un progetto pilota per un invecchiamento attivo e in buona salute “Get in motion the third age”: a pilot project for active and healthy ageing Claudia Ranucci*, Melissa Finali*, Emanuele Chiodini*, Elisa Reginato*, Roberto Pippi*, Cristina Aiello*, Alberto Tirimagni*, Natalia Piana*, Livia Buratta*, Attilio Solinas**, Pierpaolo De Feo*, Carmine Fanelli*. *HealthyLifestyleInstitute, C.U.R.I.A.Mo (Centro Universitario Ricerca Interdipartimentale Attività Motoria), University of Perugia, Via G. Bambagioni, 19 06126 Perugia, Italy. **Third Permanent Advisory Commission, Umbria Region Parole chiave: Invecchiamento attivo ed in salute, Stile di vita, Dieta Mediterranea, Qualità della vita correlate alla salute RIASSUNTO Obiettivi: l’aspettativa di vita nella popolazione mondiale è aumentata nel corso degli ultimi anni e nella regione europea il tasso di invecchiamento è il più alto al mondo e questo rende necessari interventi che possano garantire un invecchiamento di successo e la prevenzione delle patologie non trasmissibili. Come ricordato dall’OMS è necessario che a una giusta dose di movimento si associ una alimentazione sana ed equilibrata. La promozione di sani stili di vita e l’adozione di abitudini salutari può portare al raggiungi- mento di un invecchiamento di successo, migliorando parametri antropometrici, qualità delle scelte alimentari qualità della vita percepita. Metodi: il progetto “Metti in moto la terza età” è consistito in un percorso formativo della durata di 3 mesi finalizzato a promuovere tra gli anziani la pratica di un adeguato movimento e corrette scelte alimentari, attraverso un programma di attività fisica e incontri di educazione alimentare. Nel corso del progetto sono state condotte misurazioni antropometriche (peso corporeo, circonferenza vita, altezza e BMI) e somministrati questionari per valutare l’aderenza alla dieta Mediterranea e lo stato di salute riferito. Risultati: dall’esperienza emerge che un programma che preveda attività motoria strutturata e supervisionata da personale qualificato, insieme a incontri dedicati alla sana alimentazione, può giocare un ruolo fondamentale nel migliorare lo stato di salute percepito dalle persone anziane. Conclusioni: la pratica costante di un’attività fisica strutturata praticata in gruppo può aiutare a prevenire il declino nell’anziano, il rischio di depressione e contribuisce a un invecchiamento di successo, grazie al contenimento del dolore, al mantenimento delle attività usuali e all’autonomia nella cura personale. L’anziano può inoltre trasferire in famiglia e in particolare ai bambini corretti stili di vita e avere un ruolo importante nella prevenzione dell’obesità infantile.     Keywords: active and healthy ageing, lifestyle, mediterranean diet, health related quality of life SUMMARY Objective: life expectancy in the world population has increased over the last few years and in the European region the aging rate is the highest in the world. This requires interventions that can ensure successful aging and prevent non-communicable diseases. As mentioned by the WHO, it is necessary to associate a proper dose of movement with healthy and balanced diet. Promoting healthy lifestyles and adopting healthy habits can lead to a successful aging by improving anthropometric parameters, quality of food choices and perceived quality of life. Methods: the “Get in motion the third age” project consists in a three months lasting training course aimed at promoting the practice of proper movement and correct dietary choices in the elderly through a program of physical activity and food education. During the project, data were collected to perform anthropometric measurements (body weight, waist circumference, height and BMI) and assess adherence to the Mediterra- nean diet and reported health status. Results: data show that a program including structured physical activity supervised by qualified personnel, together with meetings on healthy eating, can play a key role in improving the health status of the elderly. Conclusions: the constant practice of structured in groups’ exercise can help prevent aging decline, the risk of depression and contribute to successful aging, through the containment of pain, the maintenance of the usual activities and the autonomy in personal care. The elder can also transfer to the family and particularly in children the right lifestyles and play an important role in preventing childhood obesity.    Autori per corrispondenza: claudiaranucci.diet@gmail.com, servizio.curiamo@unipg.it